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Accendere il fuoco

Qualche volta soffiare tra le braci non basta.

Qualche volta è necessario un vento; non troppo impetuoso, affinché la cenere non abbia a disperdere le scintille rimaste, non troppo debole da rendere lo sforzo inutile.

Deve essere un vento costante, ben calibrato nella durata e nella forza.

Deve essere un vento disciplinato che anche messo alla prova dalle tempeste che ancora devono venire, resterà di certo in direzione. Forse più simile ad una spada che ad un alito d’aria. O ad una freccia ben scoccata, già arrivata al centro del bersaglio.

Ecco per dare nuovo vigore al fuoco (sacro) occorre una buona mira, una dose indefinita di pazienza e radici profonde nutrite con atti di volontà. Poi occorre fare spazio, lasciare andare, poiché senza vuoto la vita non può riempire. Il resto, oppure anche tutto questo è nelle mani del creatore.